martedì 1 dicembre 2015

l'impalatore

Quel maledetto pendolo non la smetteva di dondolargli davanti agli occhi. Non gli sembrava nemmeno più che stesse dondolando: gli pareva, piuttosto, che rimbalzasse da destra a sinistra contro a delle invisibili pareti di cui solo lui poteva percepire la presenza. Ad un tratto il pendolo si fermò e fu la sua testa ad oscillare a destra e sinistra incessantemente. Capì che il momento era giunto. Quello era l'istante in cui la sua testa si sarebbe spalancata.
Non udiva più la voce del medico, o ciarlatano che fosse: il pendolo improvvisamente si aprì in un forte bagliore, una volta calato il quale, una nitida visione gli si materializzò davanti. "Quello è Spanky, il mio cane... me lo ricordo bene!". Il filmato continuò zoommando su un bel bambino biondo che, nel bel mezzo di un campo fiorito, correva con il suo cagnetto bianco e nero. Il ragazzo lanciava il bastone e Spanky andava a prenderlo. Un bel gioco fino a quando, mentre il cagnetto mordeva il bastone tenendolo da una estremità, il bel bambino non glielo spinse a forza giù per la gola alla stregua di uno spiedo per cinghiali. L'espressione dell'uomo, come quella del ragazzo, prese un che tra l'ebete e il divertito. "E' così che è andata. Certo. Ora ricordo bene".
Il gruppo di poliziotti lasciava che "l'impalatore" raccontasse, in stato di trance, questa remota esperienza del suo passato. Sul viso di detectives e supervisori l'espressione calma di chi aveva la consapevolezza di avere catturato la persona giusta.

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